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Informazioni

  • Committente: Parco Nazionale dell’Alta Murgia
  • Data: Dicembre 2014 – Maggio 2015
  • Partner: Aeropix Aerial Imaging & Survey

Attività di rilievo aerofotogrammetrico di alto dettaglio dell’altura di Monte Savignano (Andria) eseguita mediante drone teleguidato.

Il testo e le immagini sono una sintesi del contributo:

M. Di Lieto, Attività di rilievo aerofotogrammetrico di alto dettaglio dell’altura di Monte Savignano eseguita mediante drone teleguidato, in A. V. Vitale, (a cura di) Archeologia dell’Alta Murgia. L’insediamento indigeno di Monte Savignano, Bari 2016, pp. 97-111.

L’altura di Monte Savignano è stata sede di un grande insediamento di età protostorica scoperto negli ultimi anni ed oggetto di ricerche da parte della Soprintendenza Archeologia della Puglia. In un più vasto progetto di ricerca, la Di Lieto & C. s.r.l. ha avuto l’incarico dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia di realizzare una documentazione di alto dettaglio della morfologia dell’altura con lo scopo di agevolare la comprensione della strutturazione dell’insediamento, visto che il centro antico utilizzava l’altura a scopi difensivi e di controllo territoriale ed era organizzato sfruttando la sommità ed i pendii del rilievo, caratterizzato da ampi affioramenti rocciosi.

Inoltre, il riconoscimento di tracce di strutture antiche avvenuto negli anni scorsi da parte dello scopritore Dott. Gianni Pofi e della ricercatrice Dott.ssa Valeria Vitale, tramite analisi delle fotografie aeree prima ed indagini di superficie e rilievi GPS poi, aveva evidenziato una più ampia presenza sulla superficie dell’altura di allineamenti lapidei riconducibili ad interventi di origine antropica. Se tali tracce risultano difficilmente riconoscibili mediante una visione da terra, allo stesso tempo il livello di dettaglio, disponibile sulle foto aeree o sulle immagini satellitari, spesso non è sufficiente per una foto-interpretazione particolareggiata. Era necessario pertanto cercare di realizzare forme di rappresentazione della superficie dell’altura con un più elevato livello di dettaglio.

Alla luce di tutto ciò si è deciso di realizzare per il sito di Monte Savignano un rilievo topografico di alta precisione ed una documentazione tridimensionale di alto dettaglio dell’intera area dell’altura, avvalendosi di tecniche di rilevamento territoriale di ultima generazione. La campagna di rilievo ha costituito di fatto anche una sperimentazione per la valutazione della validità dell’utilizzo su scale di ordine topografico di tali nuove tecniche di rappresentazione con finalità connesse alla ricerca archeologica.

Le attività sono state volte a realizzare per l’altura i seguenti abiettivi: la creazione di un modello digitale del terreno (DTM) georiferito molto dettagliato, quale fedele rappresentazione della complessa morfologia dell’area, da utilizzare come base per individuare tracce di microrilievo riconducibili ad attività antropica; la conseguente produzione ad hoc di un modello digitale di elevazione (DEM), utilizzabile come dato di base in ogni tipo di sistema informativo territoriale (GIS); la generazione di curve di livello di alta densità, quale rappresentazione grafica convenzionale della altimetria areale; la creazione di ortofoto di alto dettaglio, da utilizzare come strumento di foto-interpretazione per ricostruire allineamenti lapidei o altre tracce superficiali di origine antropica.

Ai fini della delimitazione dell’area di indagine, Si è delimitata un’area di interesse con l’estensione di 1500 x 1050 m.

La campagna di rilevamento è stata articolata e composta dalle seguenti attività: la realizzazione di una base topografica di appoggio alle riprese aeree, l’esecuzione di riprese fotografiche aeree zenitali a bassa quota mediante drone teleguidato, il completamento di elaborazioni fotogrammetriche con tecniche 3D e la restituzione grafica degli elaborati di rilievo.

Per effettuare il rilievo fotogrammetrico ad altissimo dettaglio dell’area compresa nello schema di rilievo progettato, sono state realizzate numerose sessioni di ripresa fotografica aerea mediante sistema su drone teleguidato.

L’elaborazione delle foto e delle misure dei punti di controllo a terra, ha consentito di creare un modello digitale di alta precisione della superficie visibile del terreno (DTM), definito tramite una densa nuvola di punti (Dense Cloud) prima e meshes triangolari dopo.

Tale modello è caratterizzato da precisioni molto spinte e da un valore di risoluzione a terra molto elevato. Il modello digitale è stato poi drappeggiato di textures ad alta risoluzione, ricavate dalle foto aeree ed esportato per ogni quadrante in formato .OBJ con textures in formato .JPG

Dai modelli 3D è stato possibile generare anche i Modelli Digitali di Elevazione (DEM) in formato raster GeoTIFF. Dai DEM sono state generate, mediante software GIS, le curve di livello con passo 30 cm circa (1 piede), che sono state esportate in formato Cad .DXF comprensivo di valore Z sulle curve.

Le ortofoto e le curve di livello sono state importate in ambiente CAD in un file georiferito, nel sistema di coordinate UTM WGS84, e sovrapposto alla Carta Tecnica Regionale vettoriale in scala 1:5.000 ed alle ortofoto della Regione Puglia. Nello stesso file CAD sono stati inseriti come layer a parte, come termine di confronto e guida nella valutazione dei nuovi dati, anche i rilievi GPS eseguiti sul sito negli anni scorsi dalla Dott.ssa Valeria Vitale, che avevano già evidenziato molte presenze archeologiche dell’area.

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Per dare una esemplificazione del contributo fornito dai nuovi elaborati prodotti, in termini di acquisizione di nuovi dati utili alla ricerca archeologica sul sito di Monte Savignano, basta osservare la sovrapposizione tra uno stralcio delle nuove ortofoto ad alto dettaglio e le tracce che erano state frutto del precedente lavoro di individuazione tramite rilievo GPS. Le nuove ortofoto consentono di passare da una rappresentazione molto schematica ad una raffigurazione in cui sono ben riconoscibili non solo gli andamenti delle tracce, ma anche i singoli elementi lapidei di cui esse sono costituiti.

Se poi poniamo a confronto lo stesso stralcio di ortofoto con le migliori immagini satellitari attualmente disponibili possiamo vedere come già in una scala più ampia l’ortofoto consente una visione più nitida e maggiormente dettagliata delle tracce di superficie. Ciò diviene molto più evidente effettuando il confronto tra le stesse immagini ad una scala più ravvicinata. In tal caso l’immagine satellitare risulta completamente sgranata e di difficile lettura, mentre l’ortofoto continua a mostrare un buon livello di dettaglio ed a consentire la lettura degli elementi lapidei. Tale maggiore dettaglio, come risulta evidente, consentirà una lettura molto più precisa delle tracce di superficie e faciliterà notevolmente la loro possibile interpretazione.

Se ragioniamo infine sul potenziale scientifico e divulgativo fornito dagli elaborati prodotti, essi potranno essere utilizzati, oltre che, come abbiamo visto, per individuare ed analizzare le tracce di superficie riconducibili all’insediamento antico, anche come dati di base per la creazione di un sistema informativo territoriale (GIS), che potrebbe comprendere l’altura, le sue pendici e tutti gli elementi archeologici ad esse associabili. In tale sistema GIS si potrebbero far confluire tutti i dati derivanti da eventuali future attività di scavo, di survey infrasite o da altre tecniche di indagine archeologica utilizzabili, oltre che eventuali livelli interpretativi o legati a tematiche specifiche.

La disponibilità del dettagliato modello digitale 3D e del DEM, rende possibile inoltre la eventuale futura realizzazione di ricostruzioni virtuali digitali che partendo dall’altura illustrino nella diacronia la strutturazione e lo sviluppo dell’insediamento antico. Tali ricostruzioni potranno essere utilizzabili sia per una fruizione interattiva tramite schermi touch-screen, sia per la realizzazione di eventuali video divulgativi.

Ancora il modello digitale ed il DEM rendono possibile la creazione di plastici ricostruttivi, sia realizzabili con tecniche tradizionali, che eventualmente ricavabili mediante le nuove tecniche di stampa 3D.

Infine gli stessi dati potranno essere utilizzati per studi ed analisi di tematica non specificatamente storico-archeologica, come ad esempio studi di dettaglio del sistema di deflusso delle acque dell’altura o analisi legate alla morfologia ed alla natura dei terreni, al fine della valutazione delle dinamiche di erosione o di prevenzione di movimenti franosi, ecc.

La campagna di rilievo realizzata, dunque, ha prodotto dati spendibili nella ricerca presente e validi per quelle future, nella speranza che una conoscenza sempre più approfondita del sito di Monte Savignano possa favorirne la tutela e la valorizzazione come patrimonio comune.